UN EROE RUSSO NELLA MODERNA CULTURA CINESE

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Buongiorno fedeli lettori.

 Ho avuto una settimana difficile perché non riuscivo proprio a trovare qualcosa d’interessante da scrivere.

 Non volevo continuare a tormentarvi con gli stessi film e con le stesse trame da ma già analizzate.  Volevo proporvi qualcosa di fresco, qualcosa di nuovo, o almeno qualcosa che vi avrebbe fatto rimanere incollati alla vostra sedia.

 A proposito, siete riusciti a vedere qualche film da me consigliato? Se la risposta e NO, muovetevi, fatelo subito, al diavolo il vostro lavoro, la famiglia e gli amici qui si parla di cinema, un cinema diverso che potrebbe farvi cambiare sul modo in cui vedete il mondo, e la vita.

 Questa settimana sono andato oltre alle mie nozioni cinematografiche e ho iniziato a ricercare cosa si sa di Fyodor Dostoyevsky negli altri paesi, e che ci crediate o meno, il nostro caro Fyodor e famosissimo in Asia, specialmente in Cina e Giappone.

 Come è stato ben osservato nel libro  “ Un eroe russo nella moderna fiction Cinese” scritto da Mau-Sang Ng.

 Il libro parla proprio della fama che Dotoyevsky ha in Cina e di come è iniziata dalla pubblicazione cinese di Geng Jizhi del libro “ Fratelli Karamazov”

Questo libro e considerato una delle scritture più famose, del Diciannovesimo secolo.

 Fratelli Karamazov racconta la storia di un padre e un figlio, racconta anche di conflitti politici nella cultura russa ma allo stesso tempo analizza molto i due personaggi nel profilo culturale e psichico. 

 Mentre a Shanghai, Dostoyevsky era ancora sconosciuto, Geng Jizhi si prese la briga di tradurre e pubblicare la maggior parte del lavoro di Dotoyevsky, ma il suo compito si interruppe con la sua morte nel 1947.

 Il manoscritto “Crimini e punizioni” fu distrutto durante l’occupazione Giapponese  agli inizi degli anni trenta.

 Quindi dopo aver appreso questa lezione di storia, non mi ha affatto sorpreso di trovare il nome di Fyodor Dostoyevsky anche nel cinema orientale.

 Ora per darvi la possibilità di capire meglio il mio blog, devo portarvi indietro nel tempo e raccontarvi della intrigante e artistica industria cinematografica cinese.

 Molte persone considerano il cinema cinese e giapponese un grande pentolone con dentro arti marziali e Samurai, beh mi dispiace deludervi ma non è a fatto così.

Prima di tutto c’è da dire che il cinema cinese viene da un passato di teatro molto severo e strettamente culturale.

 Le loro storie teatrali sono di rado scritte da autori, sono di solito leggende e storie tramandate nel corso della storia.

Se siete interessati al soggetto vi consiglio di vedere il film “ Addio mia concubina” diretto da Kaige Chan.

 I film Giapponesi e Cinesi hanno sempre avuto problemi a essere distribuiti e venduti, specialmente in passato a causa di soldi, problemi politici, dittatori ecc..

Infatti molti cineasti cinesi negli anni sessanta e settanta hanno rischiato  la vita per poter fare il loro cinema.

 Un esempio che posso farvi e del famoso film “ L’impero dei sensi”  diretto da Nagisa Oshima.

L’impero dei Sensi e famoso nella storia del cinema perché e’ il primo film erotico della storia dove si assiste a vere e proprie penetrazioni sessuali.

 Questo film erotico e anche drammatico venne girato in segreto, in uno studio segreto a Shanghai. Ogni giorno un produttore in incognite, spediva le pellicole appena girate in Francia, dove venivano poi sviluppate e montate. In fatti anche se il film e stato diretto da un regista Giapponese, e recitato da attori orientali è tecnicamente considerato un film francese, perché è stato distribuito e prodotto da una casa cinematografica Francese.

 Questo è solo uno dei tanto esempi, di come e stata dura per il cinema orientale a farsi un nome,  ed è importante tenere questo in mente per apprezzare il grande capolavoro diretto da  Akira Kurosawa, intitolato “ L’Idiota” e tratto dal romanzo di Fyodor Dostoyevsky.

 Questo film del 1951, fu girato naturalmente in bianco e nero, e la versione ufficiale era di 265 minuti, ma il Shochiku Studio rimontò la pellicola eliminando le scene più belle.     

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 Il film fu’ poi rimontato 10 anni dopo e distribuito nella sua lunghezza originale, che era di 4 ore e 30 minuti.

 In un intervista il regista dice “ Sin da bambino amavo la letteratura russa, e ho sempre sognato di fare un film su un romanzo di Dostoyevsky, era uno dei migliori e sapeva come catturare l’essenza umana”

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 Il film racconta la storia di un uomo che soffre di epilessia e il suo unico sogno nella vita è di diventare un uomo migliore e aiutare il prossimo.

 Il protagonista, nel film chiamato  Kinij Kameda inizia un lungo viaggio, e nel suo percorso incontra Akama, un uomo violento e spavaldo che gli confessa l’amore per una ragazza chiamata Taeko Nasu.

Il protagonista dopo aver visto una sua foto se ne innamora perdutamente, ma potrà mai il povero Kinij affrontare il temuto Akama, per poter poi conquistare l’amore di Taeko?

 Beh non voglio rovinarvi il finale.

Ora fedeli lettori, alzatevi dalle vostre sedie, abbandonate YouTube e Facebook e recatevi in un buon negozio di DVD, chiedete del film “L’idiota” e se il personale del negozio ha un minimo di cultura cinematografica saprà di cosa state parlando.

 Per qualsiasi domanda o dubbio, sono sempre qui per voi.

 Alla prossima

 Il vostro

Carlo.

P.S. Ora seguitemi e registratevi sul nostro sito e ancora più importante commentate e dite la vostra, questo e il vostro film quanto il nostro.

Mi raccomando, visitateci a casa al  Dostoyevsky Reimagined: The Making of Notes from the New World e sulle nostre pagine social media  TwitterFacebookGoogle+Pinterest, Tumblr, e  Instagram.

 

 

Dan Marcus

Dan Marcus is a screenwriter, songwriter, and literary editor. He currently serves as senior artistic advisor to VM Productions. ---For more info: http://www.dostoevsky-bts.com/film_makers.html

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